Il 4 Settembre si celebra la giornata mondiale del benessere sessuale.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), dopo aver definito nel lontano 1948 la salute (generale) come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o infermità, in tempi più recenti ha aggiunto al concetto di salute anche quello di salute sessuale.
Nella sua definizione la salute sessuale è “uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale in relazione alla sessualità; non è solo assenza di malattia, disfunzioni o infermità”.
La salute sessuale richiede un approccio positivo e rispettoso alla sessualità e alle relazioni sessuali, così come la possibilità di avere esperienze sessuali piacevoli e sicure, libere da coercizione, discriminazione e violenza.
Dunque un individuo “in salute” è un individuo che vive la propria sessualità e la vive con serenità e soddisfazione.
La WAS, Associazione Mondiale per la Salute Sessuale fondata nel 1978, ha promosso il riconoscimento della salute sessuale quale componente chiave della salute e del benessere globale.
Parliamo di sessualità: Quali sono le fasi della risposta sessuale?
Le fasi della risposta sessuale sono quattro e sono tutte interconnesse, spesso si sovrappongono, non sono quindi lineari e ben separate una dall’altra. Sono molto simili fra i due sessi ma si differenziano per alcuni aspetti.
Vediamole brevemente, per un approfondimento vi consiglio il mio articolo “Il ciclo della risposta sessuale”.
Desiderio: è la fase forse più sfuggente, ed è per questo difficile da definire e da misurare. Il desiderio sessuale può essere considerato come uno stato psicocorporeo, di variabile intensità, regolato da diversi fattori innati ed esperienziali, che induce la sensazione del bisogno di vivere la sessualità e che può essere disturbato da diverse interferenze, di tipo fisico o psicologico.
Eccitazione: è il vero e proprio fulcro dell’esperienza erotica ed è un fenomeno prettamente fisico. Durante questa “fase” nell’uomo avviene una vasocongestione del pene, quindi la sua erezione, mentre nella donna avviene una vasocongestione pelvica con una successiva lubrificazione vaginale e con turgore esterno. L’erezione e la lubrificazione sono gli elementi fondamentali del rapporto penetrativo, per raggiungerli servono stimolazioni adeguate e prolungate.
Orgasmo sul piano oggettivo è rappresentato dall’eiaculazione nel maschio (in aggiunta a contrazione dei bulbi cavernosi e dei muscoli perineali, tachicardia ed iperventilazione) e dalle contrazioni muscolari pelviche e uterine ritmiche nella femmina. È considerato il punto culminante di un rapporto sessuale o di una stimolazione autoerotica, costituita da una fase di ascesa, un climax con un plateau più o meno lungo ed una fase di discesa.
Risoluzione è un periodo involutivo che riporta l'organismo alle condizioni di riposo, attraverso un progressivo allentamento della tensione sessuale (normalizzazione della frequenza cardiaca e respiratoria, rilassamento muscolare generalizzato, ecc.) Il periodo di risoluzione è caratterizzato dalla fase refrattaria e dal vissuto post orgasmico del piacere.
Parliamo di sessualità: Disfunzioni sessuali
Quando qualcosa non va in una delle fasi della risposta sessuale, si prova disagio o dolore allora si potrebbe essere di fronte ad un disfunzione sessuale.
Le elencherò brevemente qui di seguito, per un approfondimento consiglio di leggere il mio articolo dedicato “Le disfunzioni sessuali”.
Il Manuale diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM) descrive queste disfunzioni:
Legate alla fase del Desiderio il DSM divide i disturbi in:
Disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile: la diagnosi si applica quando una donna manifesta assenza di interesse per l’attività sessuale (sia desiderio attivo che desiderio passivo) oppure incapacità di raggiungere o mantenere l’eccitazione.
Disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile: la diagnosi si applica quando un uomo manifesta una diminuzione del desiderio e dell’attività sessuale e insufficienza o assenza di pensieri e fantasie sessuali.
Legate alla fase dell’Eccitazione il DSM divide i disturbi in:
Disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile (di cui abbiamo appena parlato).
Disturbo erettile: la diagnosi si applica quando non si è in grado di raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente, questo può accadere fin dall’inizio di un incontro sessuale oppure manifestarsi nel corso di esso. Il sintomo può essere espressione di una patologia organica (diabete, ipertensione, ipogonadismo ecc.), di una patologia intrapsichica (ansia, depressione, ecc.) o di un problema relazionale.
Legate alla fase dell’Orgasmo il DSM divide i disturbi in:
Eiaculazione precoce: eiaculazione che avviene prima o entro 1 minuto dalla penetrazione o comunque prima che l’individuo lo desideri. Può essere generalizzata (si manifesta in ogni contesto) o situazionale (relativa ad un determinato partner o contesto).
Eiaculazione ritardata: marcato ritardo, infrequenza o assenza di eiaculazione.
Disturbo dell’orgasmo femminile: difficoltà nel raggiungere l’orgasmo e/o marcata riduzione dell’intensità delle sensazioni orgasmiche.
Nel DSM è poi presente il Disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione che si applica quando una donna manifesta dolore o disagio, tensione muscolare del pavimento pelvico, oppure paura e ansia relative al dolore in occasione dei rapporti sessuali. Sotto questa classificazione rientrano il vaginismo e la dispareunia.
Parliamo di sessualità: Le fantasie erotiche
Le fantasie erotiche sono situazioni, scene, immagini che la persona crea nella propria mente e che creano o stimolano l’eccitazione sessuale.
Il cervello può essere considerato un organo sessuale a tutti gli effetti. Infatti anche in assenza di una stimolazione fisica, la sola fantasia sessuale è capace di produrre uno stato di attivazione biologica.
Nonostante sia dimostrata la frequenza e l’importanza delle fantasie sessuali al fine di esperire un senso di benessere nella vita sessuale, ancora oggi esse rientrano in quelle categorie tabù difficili da indagare. Soprattutto le donne rivelano di sentirsi in colpa a seguito di una fantasia sessuale. Questo senso di colpa si inscrive all’interno di una società che ha ancora molti pregiudizi sulle donne e il sesso. Sebbene numerose ricerche sostengano che la fantasia sessuale non sia segno né di insoddisfazione sessuale né di patologia ma che anzi fantasticare sia un ottimo modo per mantenere il desiderio sempre acceso.
Alcune persone reprimono le fantasie. Le cause possono essere diverse: paura che la propria sessualità possa non essere normale, paura di lasciarsi andare, educazione rigida e colpevolizzante del sesso, desiderio sessuale scarso o assente, sensi di colpa.
Abbiamo invece visto che le fantasie sessuali hanno molti effetti positivi, aiutano a rendere più ricca e soddisfacente la vita sessuale, aumentano l’autostima, aiutano a liberarsi di emozioni e sensazioni disturbanti legate a vissuti negativi del passato, aiutano la persona a comprendere di cosa ha bisogno e i propri desideri.
Quindi, è importante stimolare e coltivare le fantasie erotiche con serenità, interesse, senza inibizioni o sensi di colpa per utilizzare al massimo le proprie risorse e godere appieno la propria vita sessuale.
Questo articolo vuole essere informativo e non uno strumento di autodiagnosi, se ti senti in difficoltà su qualche aspetto non esitare a contattarmi, rifletteremo insieme su quale potrebbe essere la strada più adatta a te.
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